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Isola di Stavoli 2025
Torna il Festival isola di Stavoli: dal 3 al 6 luglio 2025 la terza edizione nel borgo più isolato d’Italia.
Quattro giorni di spettacoli dal vivo, esperienze immersive e laboratori nel cuore delle montagne friulane. Il borgo di Stavoli – nel comune di Moggio Udinese – si prepara a riaccogliere artisti, camminatori e sognatori per la terza edizione del festival, in programma dal 3 al 6 luglio 2025.
Nato come scommessa in uno dei borghi più affascinanti e remoti del Friuli-Venezia Giulia, oggi il Festival si conferma un appuntamento culturale unico a livello regionale, capace di attrarre un pubblico sempre più ampio grazie a una curata offerta multidisciplinare che spazia dalle arti performative alla musica tradizionale e contemporanea, fino alle pratiche di benessere che coinvolgono mente e corpo.
Il Festival si svolge interamente all’aria aperta, in un contesto raggiungibile solo a piedi, privo di connessione internet e inquinamento luminoso e sonoro. Questo isolamento permette di favorire la presenza, l’ascolto, la lentezza e il contatto autentico con sé stessi e con il paesaggio. Ogni spettacolo è necessariamente site-specific: la direzione artistica, affidata anche per questa edizione a Luisa Schiratti e Michele Pucci, sceglie gli spazi ideali per le performance, trasformando angoli del borgo in palcoscenici.
Il tema portante di quest’anno è la memoria, intesa sia come eredità collettiva, sia come ricerca individuale. Il ricordo diventa riattivatore di percorsi esistenziali e fonte di riflessione sulle radici, sui riti scomparsi e sulla possibilità di riportare vita e significato a luoghi abbandonati. La memoria del corpo, le narrazioni intime e collettive, le sedimentazioni del passato: tutto questo risuona nel programma artistico e laboratoriale, creando connessioni tra artisti, pubblico e comunità.
Il programma prevede performance per uno spettatore alla volta, concerti, esperienze immersive, laboratori e momenti di confronto. In scena per la prima volta a Stavoli: la cantante Elsa Martin, in un’intima esibizione acustica lungo le rive del Torrente Glagnò; il cantautore Massimo Silverio, vincitore del premio del pubblico a Suns Europe; i Cinque Uomini sulla Cassa del Morto, tra folk tradizionale e suggestioni irlandesi e klezmer.
Per le arti performative: la giovane danzatrice Carolina Valentini, con una creazione coreografica inedita ideata appositamente per Stavoli; La vita resistente, di e con Marcela Serli e Andrea Collavino, ispirato alle riflessioni del filosofo sudcoreano Byung-Chul Han sulla “scomparsa dei riti” nella società contemporanea; Quel giorno che si veda ancora, di e con Sara Beinat, narrazione “uno a uno” che invita a un incontro ravvicinato e profondo
Con nuove collaborazioni e progetti, ritroviamo alcune delle presenze consolidate nel festival: Paolo Forte, con Elsa Martin in un incontro voce-fisarmonica; Astronauti Ovunque (Luca Pavan, Nicolas Morassutto e Giona Rossetto) con le loro esplorazioni elettroniche; Manuel Buttus, con Marta Riservato e Flavio D’Andrea con Stare sul C., testimonianza poetica sul tema del confine.
Grande spazio, come sempre, alle attività esperienziali e ai laboratori: yoga, danze di Gurdjieff, pittura intuitiva, escursioni, star watching e molto altro. Tra i momenti più attesi anche la conferenza-concerto L’anima degli alberi, un viaggio tra scienza e suggestione sul tema dello Shinrin-yoku (bagno nella foresta), a cura di Michele Pucci ed Enrico Pasianotto.
Il progetto isola di Stavoli non mira alla sola spettacolarizzazione: artisti, volontari, organizzatori, abitanti e partecipanti, coabitano e co-creano una comunità temporanea capace di immaginare nuove prospettive per il borgo, grazie anche a partnership come Vicino/Lontano e Parco Naturale delle Prealpi Giulie. L’APS Amici di Stavoli mette a disposizione spazi e posti letto per artisti e organizzatori, mentre i partecipanti avranno l’opportunità di sistemarsi con le proprie tende negli spazi predisposti.
Durante il festival saranno attivi chioschi con proposte vegetariane e il Ristoro la Favite resterà aperto.
«Isola di Stavoli è un laboratorio a cielo aperto – raccontano gli organizzatori – dove cultura, natura e relazioni umane si intrecciano. Non vogliamo semplicemente portare spettacoli in quota, ma dare vita a un ecosistema culturale in cui ogni presenza, ogni gesto e ogni voce possa contribuire a far rinascere questo luogo, in maniera lenta e consapevole».