Mostra
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Altre info
Marco Cadioli - Macchine Adulatrici
Luogo
Quando
17.10.2025–31.10.2025
Ingresso
gratuito
Link
Orario
dal martedì al sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00
SMDOT/Contemporary Art è molto felice di presentare la nuova mostra personale dell’artista italiano Marco Cadioli.
MACCHINE ADULATRICI è il titolo della mostra personale, ma anche il titolo dell’opera video, che accoglierà tutti gli spettatori facendoli accomodare in questo inedito progetto espositivo. Il lavoro nasce come un attraversamento tra linguaggi, dove la creazione artistica si fa laboratorio di una nuova figurazione ibrida. Una figurazione che non appartiene né all’astratto né al figurativo tradizionale, ma che si genera attraverso una pratica/processo denominato vibe coding: una pratica di traduzione sensibile che, a partire da formule matematiche e strutture computazionali, apre immagini inattese, capaci di vibrare tra mondi visivi e concettuali. Il punto di avvio è la formula del filtro di Gabor, strumento scientifico per la lettura e l’elaborazione dei segnali visivi. Da questo nucleo tecnico si sprigiona un immaginario che non resta confinato al dominio dell’analisi, ma si intreccia con il pensiero critico e poetico contemporaneo: dalla criptopoetica di Nadim Samman, che decifra i linguaggi opachi della tecnologia e li trasforma in narrazione, alle immagini operative di Harun Farocki ed infine alla teoria dei media materiali di Jussi Parikka, dove l’immagine non è più semplice rappresentazione, ma strumento, infrastruttura, ambiente.
Su questa traiettoria si viene a realizzare una mostra-saggio che si colloca così in un territorio di confine. Non illustra semplicemente una ricerca, ma è la ricerca stessa: un tentativo di coniugare riflessione teoretica ed esperienza estetica, dove il gesto artistico diventa al tempo stesso scrittura critica, esperimento tecnico e ricerca del reale. Un reale ibrido ed originario. In questo scenario, la creazione artistica non cerca di “spiegare” la tecnologia, l’artificiale, ma di farla collidere con il naturale, l’umano, generando nuove figurazioni composte da algoritmi, codici, corpi vibranti e seduzioni.
Il visitatore può accedere ad un nuovo spazio immaginario dove L’IA è un partner in grado di stimolare deviazioni, o meglio, in grado di accogliere le volizioni dell’artista restituendo visioni prima invisibili. Il codice diventa vibrazione tra macchina ed umano, si trasforma in immagine, materia estetica, pensiero che si indentificherà con una nuova immagina filtrata da un’anima e un corpo, provando, in questo modo a riscrivere le percezioni, simbolo di una soglia ambigua tra umano e non-umano, visibile e invisibile, naturale e artificiale.